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C. 01/02/1980
b) Il PVC Il PVC, cloruro di polivinile, è una resina termoplastica prodotta per polimerizzazione del cloruro di vinile. Nelle pavimentazioni sportive è generalmente mescolato con plastificanti, che ne determinano in vario modo l'elasticità, che non stabilizzanti, lubrificanti, cariche, pigmenti e coloranti. Le cariche sono sostanze inerti come carbonato di calcio, polvere di quarzo o anche fibre di amianto, conferiscono al materiale particolari ca ratteristiche, come maggiore resistenza all'abrasione, e ne diminuiscono il costo. Tali pavimentazioni possiedono caratteristiche di resistenza all'uso, elasticità, coibenza termica, resistenza agli agenti chimici, basso onere di manutenzione, buona polifunzionalità. Vengono generalmente prodotte in teli. La superficie può essere liscia, ruvida o goffrata in diversi disegni, per migliorare le caratteristiche di aderenza e diminuire riflessi ottici. Gli spessori variano da 2 a 5 mm. Allo scopo di migliorare le qualità elastiche, in funzione dell'uso previsto, i teli possono essere accoppiati ad uno o più strati di schiuma di PVC od altra resina. Questo sistema ha prodotto ottimi risultati. E' possibile, inoltre, montare teli su sottostruttura elastica, come per il parquet. I teli di PVC sono prodotti in diversi colori; le segnature sono ottenute con vernici speciali, sulla pavimentazione posta in opera o mediante intarsio con striscie di pavimento di altro colore. In questo caso va curata la perfetta posa in opera, per evitare distacchi. I teli vengono posti in opera per incollaggio, inoltre i giunti possono essere saldati a caldo (se il PVC non contiene troppe cariche minerali). Nel caso di pavimentazioni intercambiabili, i teli sono semplicemente appoggiati ed i giunti vengono saldati per ottenere una superficie continua. Particolare cura va posta nella saldatura termica dei giunti per evitare stiramento o deformazioni. La manutenzione è molto limitata, richiedendo solamente le normali operazioni di pulizia, con i prodotti correnti.
c) La gomma Sono usati generalmente elastomeri omogenei, costituiti da gomme naturali e/o sintetiche. Tali materiali sono polimeri di composizione varia, a volte miscelati tra loro, addizionati di opportune cariche minerali (carbonato di calcio, barite, caolino, silici ultrafini) che ne modificano la durezza e la resistenza all'usura. Alla mescola possono ancora essere aggiunti granuli di elastomero o sughero come cariche, le quali conferiscono particolari qualità di elasticità o di aderenza del prodotto. Il materiale si presenta omogeneo e compatto in alcuni tipi di pavimentazione; omogeneo a struttura cellulare in altri tipi. Può anche avere gli strati di materiale sovrapposti.
d) Il linoleum Il linoleum è costituito da una mescolanza omogenea di diverse sostanze. La base fondamentale è l'olio di lino, il quale viene cotto con aggiunta di resine di vario tipo (colofonia, ecc...). L'olio di lino così trattato si ossida, tendendo poi a polimerizzare. Gli altri componenti sono le cariche, costituite da farina di sughero ed altri composti organici. Inoltre sono presenti pigmenti e coloranti. Il tutto è omogeneamente mescolato e steso per laminazione su un telo continuo di juta. E' impiegato, specie nella varietà in linoleum sughero, (contenente granulato di sughero) per le sue qualità di resistenza all'usura, elasticità, coibenza, ed acustica, attrito superficiale. Viene prodotto in teli nello spessore di 4 ÷ 4,5 mm, in varie colorazioni. La superficie e liscia o lievemente ruvida (nel tipo linoleum sughero) ma non abrasiva. Le segnature sono ottenute per verniciatura. La posa in opera dei teli avviene per incollaggio. Sul sottofondo devono essere usati idonei adesivi, con esclusione di colle alla caseina. I giunti non possono essere saldati. Il sottofondo deve assolutamente essere esente da umidità di risalite. La manutenzione richiede qualche cura, essendo il materiale sensibile all'acqua, agli acidi inorganici, agli alcali concentrati, alle soluzioni di ipoclorito sodico (varechina). La pulizia viene fatta passando segatura umida e, successivamente, segatura secca.
e) I materiali cementizi Sono pavimentazioni "dure" pertanto non molto adatte ad un impianto sportivo di alto livello. Hanno però il pregio di un costo contenuto e possono costituire la base per successive pavimentazioni di tipo ligneo o resiliente. Si tratta, in pratica, di pavimentazioni continue di tipo industriale costituite da una miscela di aggregati di varia natura (polvere di quarzo ed altre polveri minerali, scorie, magnesite, ossidi e pigmenti, a volte polvere di legno, ecc.) e cemento, secondo dosaggi predisposti dalle varie ditte fornitrici.
6.1.7. Gli ancoraggi Nel caso in cui le attrezzature necessitino di ancoraggi sulle pareti, ad esempio i canestri, o in corrispondenza della pavimentazione, come le reti o altro, dovranno essere adottati idonei accorgimenti per garantire la sicurezza degli utenti e la funzionalità della palestra. Tutti i dispositivi di ancoraggio, nel caso in cui le attrezzature siano mobili, dovranno consentire un loro rapido ed agevole montaggio e smontaggio. Gli ancoraggi realizzati nella pavimentazione dovranno essere fissati saldamente al sottofondo, non alla pavimentazione. Le aperture, per ragioni di sicurezza, dovranno essere munite di coperchio rivestito dello stesso materiale della pavimentazione. Il coperchio, una volta chiuso, dovrà risultare saldamente fisso ed allo stesso livello della pavimentazione. I materiali dei dispositivi di ancoraggio ed in genere quelli all'interno delle aperture, dovranno resistere alla corrosione; si dovrà inoltre cercare di evitare che l'acqua di lavaggio possa entrare o comunque stagnare in tali aperture.
6.1.8. Il soffitto Anche per il soffitto, come per le pareti, di preferenza, dovranno essere adottate soluzioni che prevedano l'uso di materiali a faccia vista limitando alle sole necessità acustiche l'adozione di controsoffitti. Questi ultimi, se presenti, dovranno consentire una agevole manutenzione delle apparecchiature ed impianti tecnologici. Nello stesso tempo però il sistema di fissaggio dei vari elementi dovrà essere tale da non consentire la loro sconnessione o caduta in conseguenza dell'urto accidentale con oggetti lanciati durante lo svolgimento della pratica sportiva (la palla principalmente). Gli spogliatoi L'impianto dovrà essere dotato di spogliatoi per gli atleti, spogliatoi per gli istruttori e spogliatoi per il personale. Ogni spogliatoio è costituito da un complesso di locali funzionalmente correlati tra di loro e precisamente:
- il locale spogliatoio vero e proprio;
- il locale di disimpegno per i servizi igienici e le docce;
- i servizi igienici;
- il locale docce. Il locale spogliatoio deve consentire agli utenti di spogliarsi in uno spazio idoneo antistante un posto a sedere in panca, appoggiare o custodire gli abiti su appendiabiti o all'interno di appositi armadietti accedere ai servizi igienici e alle docce tramite il locale di disimpegno, accedere al locale palestra in abbigliamento sportivo (per gli atleti e gli istruttori), ovvero accedere ai servizi di supporto e/o al locale palestra in abiti di lavoro (per il personale). Lo spazio occorrente per spogliarsi e cambiarsi di abito, che può definirsi "posto spogliatoio", può assumersi pari a m 0,80 x 2,00. 6.2.1. Gli spogliatoi per gli atleti - Per gli atleti dovranno essere previste più unità spogliatoio in relazione alle caratteristiche dell'impianto ed alla sua destinazione, in modo da ottenere un numero di posti spogliatoio pari al numero massimo di utenti contemporanei presenti nella sezione attività sportiva; in ogni caso dovranno essere realizzate almeno due unità spogliatoio. I locali dovranno presentare caratteristiche dimensionali e costitutive tali da consentire un loro agevole uso anche da parte delle persone portatrici di handicap. L'altezza dei locali dovrà essere non inferiore a m 2,70.
a) Il locale spogliatoio Il locale spogliatoio per atleti dovrà essere dimensionato in modo da contenere più utenti, mediamente da un minimo di 10 ad un massimo di 20. Un dimensionamento che rappresenta un buon compromesso funzionale ed economico è quello che prevede 15 utenti contemporanei, quindi 15 posti spogliatoio. Per ragioni funzionali è opportuno che la larghezza dei locali sia dimensionata con una conveniente abbondanza (3÷4 metri circa). L'accesso al locale dovrà avvenire da corridoi di disimpegno comunicanti con l'atrio e con il locale palestra; è opportuno evitare l'introspezione negli spogliatoi anche a porte aperte. Il pavimento, soprattutto per ragioni di isolamento termico, è opportuno sia realizzato su solaio oppure su sottofondi a muricci e tavelloni, con esclusione, di massima, dei vespai. Per facilitare la pulizia del locale, che viene normalmente fatta con getto d'acqua, il pavimento dovrà essere conformato a pendenza verso uno o più scarichi sifonati a pavimento da collocare in modo da non risultare, possibilmente, nelle zone di normale transito o al di sotto di arredi. Le pareti dovranno essere realizzate preferenzialmente con materiali a faccia vista, eventualmente trattati con resine o vernici, senza ricorrere all'impiego di intonaci. In ogni caso, stanti le modalità di pulizia del locale, sono sconsigliabili i rivestimenti o intonaci igroscopici e quelli a base di gesso. Sia per ragioni funzionali che di sicurezza le pareti dovranno risultare lisce e prive di riseghe o sporgenze almeno per un'altezza di due metri. Anche per il soffitto dovranno essere adottate preferenzialmente soluzioni che prevedano l'uso di materiali a faccia vista. Gli eventuali controsoffitti dovranno essere funzionalmente giustificati e dovranno in ogni caso essere facilmente pulibili e permettere un'agevole manutenzione di apparecchiature ed impianti. Il sistema di fissaggio degli elementi del controsoffitto dovrà garantire, assieme ad una sufficiente facilità di smontaggio, anche un'adeguata protezione contro le manomissioni. Gli infissi esterni del locale dovranno essere posti ad altezza non inferiore a m 2,00 dal pavimento e comunque essere protetti contro l'introspezione dall'esterno. E' opportuno inoltre prevedere anche un'idonea protezione esterna contro i danneggiamenti (inferiate). Il sistema di apertura sarà preferibilmente del tipo a vasistas incernierato in basso con rinvio del comando di apertura in posizione opportuna ed a quota non inferiore a m 1,70÷1,80 dal pavimento. Analogo sistema di rinvio dovrà essere previsto per eventuali lucernai, se apribili. Le porte di accesso dal corridoio saranno del tipo a doppia anta, a ventola, larghe m 2,10. Potranno essere realizzate anche porte ad anta semplice, sempre del tipo a ventola, con luce netta di m 0,90. Le ante saranno dotate di corrimano posto ad una altezza di m 0,80 e dovranno risultare chiudibili con serratura. L'accesso al disimpegno dei servizi sarà egualmente munito di porta a ventola come quella precedentemente illustrata ma priva di serratura. Nel locale dovrà essere installato un congruo numero di panche, di armadietti e/o appendiabiti e di asciugacapelli, questi ultimi se non previsti nel locale di disimpegno. Per le panche occorre tenere presente che per ogni posto spogliatoio necessitano m 0,80 di panca. Le panche saranno di tipo con poggiascarpe e attaccapanni, se gli armadietti non vengono realizzati. I materiali dovranno essere particolarmente robusti, adatti lavaggi con getto d'acqua e non dovranno richiedere manutenzione. Si preferirà l'uso del legno. Le parti metalliche dovranno essere fortemente resistenti alla corrosione. I diversi elementi saranno tra loro collegati con sistemi che conservino inalterata la loro funzione nel tempo anche in presenza di sollecitazioni brusche. Sono quindi escluse unioni con chiodi, viti e bulloni a vite semplice attrito. I sistemi di ancoraggio dei diversi elementi alla intelaiatura dovranno risultare sufficientemente resistenti ed in grado di sopportare uno sforzo concentrato nella direzione più sfavorevole, non inferiore a 120 kgf. Tutti gli spigoli dovranno essere arrotondati e non dovranno essere presenti sporgenze pericolose. Eventuali elementi di chiusura di profilati scatolari dovranno essere realizzati con lo stesso materiale costituente il profilato e saldati a quest'ultimo. Dovranno essere quindi esclusi tappi in materiale plastico, guarnizioni e simili che con il tempo sono soggetti a sfilarsi lasciando in vista pericolosi bordi taglienti. Gli armadietti per la custodia degli abiti hanno generalmente dimensioni minime di circa cm 30 x 50 x 90 (h). E' opportuno montarli sovrapposti sollevati dal pavimento per almeno cm 25 per facilitare le pulizie. Saranno del tipo chiuso con sportello munito di chiave. L'insieme dovrà risultare particolarmente robusto; i materiali dovranno resistere alla corrosione ed essere facilmente pulibili a semplice getto d'acqua. I sistemi di unione dei vari elementi dovranno avere caratteristiche analoghe a quelle descritte per le panche. Se non è prevista la realizzazione di armadietti, gli appendiabiti dovranno essere integrati con le panche. In tal caso saranno costituiti da ganci in numero almeno doppio a quello dei posti spogliatoio, in materiale metallico oppure uguale a quello delle panche; il sistema di fissaggio dei diversi elementi dovrà avere caratteristiche di robustezza analoghe a quello già illustrato per le panche. Gli asciugacapelli dovranno essere installati in numero pari a quello delle docce. Gli apparecchi saranno montati a parte ad una altezza di circa m 1,70 da Il sistema di fissaggio alla parte dovrà essere calcolato per resistere al peso proprio dell'apparecchio più un sovraccarico di almeno 80 kgf. Gli apparecchi dovranno avere costruzione robusta, inattaccabile alla corrosione ed in tutto rispondenti alle norme di sicurezza e prevenzione infortuni. Gli asciugacapelli potranno essere installati anche nel locale disimpegno purché siano rispettate le condizioni di funzionalità e sicurezza.
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